Tour de France 2021, Marc Soler: “Sto pensando di denunciare la spettatrice. Ma CPA e UCI…”

Marc Soler valuta la denuncia contro la donna che ha provocato la maxicaduta nella prima tappa del Tour de France 2021 (nel frattempo fermata dalla polizia). Lo spagnolo è forse la vittima maggiore dell’incidente, che lo ha visto ripartire, ma concludere la tappa con un fortissimo ritardo per poi ritirarsi in seguito ad alcuni esami strumentali in cui gli sono state riscontrate “tre fratture”, ovvero “al radio di entrambe le braccia” e dell’ulna al braccio sinistro. Se una operazione non è necessaria, il catalano dovrà comunque “trascorrere 3-4 settimane senza fare nulla, neanche i rulli, perché non è possibile appoggiarsi”.

Questo significa che “la Vuelta a España è fuori questione”, con il portacolori della Movistar che spera comunque di poter rientrare alle corse prima della fine dell’anno. Già caduto e costretto al ritiro dal Giro d’Italia, il suo 2021 appare davvero da incubo da due mesi a questa parte… Ancor più frustrante è ovviamente questo incidente, “perché non è stato un fatto di corsa”. Per questo valuta la denuncia contro chi lo ha provocato, anche se non nasconde rabbia anche contro CPA e UCI.

“Non so cosa farò, sto valutando la denuncia contro la spettatrici perché ho dovuto gettare tutto al vento e sono molto arrabbiato – scrive nel diario che tiene per il quotidiano La Vanguardia – Abbiamo una organizzazione, il CPA, che dovrebbe difenderci. A parole ci sono, ma quando si tratta di lavorare, ben poco. E l’UCI si preoccupa solamente di cose stupide come le borracce, ma non si interessa di cose serie come la nostra sicurezza. Ci sono solo per le sciocchezze, ma siccome devono fare i conti alla fine del mese, non si preoccupano del resto. Questo è un business, ognuno guarda al suo, e noi ciclisti siamo quelli che mettono il corpo”.

Non manca anche il suo racconto della caduta e di quanto successo dopo (e anche qui servono probabilmente misure di sicurezza aggiuntive): “All’improvviso i Jumbo son caduti e mi son toccato con Teunissen. Ho fatto un bel volo, capriola compresa, e sono caduto sulle mani. Mi facevano molto male e avevo anche preso una botta in viso (mi si sono rotti gli occhiali) e alla spalla. Ho provato ad alzarmi e non ci sono riuscito perché non avevo forza nelle braccia. Il meccanico mi ha alzato dalle ascelle e mi ha aiutato a sedermi di fianco, sull’erba. Ero stordito. Mancavano 50 chilometri e mi hanno detto di provare a vedere come andava e che mi avrebbero scannerizzato al traguardo. Non so come ci sono riuscito, perché era impossibile usare il cambio e frenare, non avevo forza. Sono arrivato che ero terrorizzato e, senza neanche fare la doccia (non potevo nemmeno togliermi i vestiti, li hanno tagliati con le forbici), mi hanno portato al camioncino medico, dove i raggi hanno confermato le fratture”.

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